Descrizione Progetto
l bianco delle carte di riso, sfrangiante e sovrapposte, carte come garze, quasi a coprire delle ferite, forse d’amore? Si perché Tonia Copertino nel Bianco narra dell’amore, attraverso i versi di John Donne, e le carte-garze, le pennellate rosso-ruggine, azzurro-grigie, ci parlano di letteratura “assorbita” dall’artista , di versi coniugati con l’io più profondo e con la sua vita.
All’opera bianca di Tonia Copertino ci si accosta con leggerezza, quella leggerezza opposta all’opacità del mondo espressa da Italo Calvino; e le trasparenze, le sovrapposizioni lievi si profilano nel frammento. Frammenti di cuori di donne, frammenti di amori,di ferite, di ricordi, di un io che ancora si muove lieve nel mondo; il bianco-luce sostituisce la tela, perché è da quelle carte di riso filamentose, vegetali, textures, già segnate dal disegno della natura, che emergono i ricordi, i versi, il colore delle emozioni.
Tra esse la scrittura è segno, è cifra quasi orientale sintetica e oggetto di una percezione meditativa.
Il bianco è nascita, è una pausa musicale densa di attesa e di futuro: è questo il bianco di Tonia, appena si libera delle residue ombre. Ma Tonia ha voluto anche il Nero, testimone di una fase della sua ricerca precedente; nettamente informale, gestuale, densa di impeto e non priva di un lavoro interiore sofferto e tumultuoso. Perché lei è donna-artista che si batte per la vita, quella creativa, quella senza condizionamenti, sovrastrutture, limiti, costrizioni, orpelli.
La sua storia, infatti, è scritta sui suoi Libri d’artista, dalle pagine spesse, pagine-quadri, in cui il segno forte e pulsantesi incrocia con la scrittura, in corsivo, quasi automatica, densa, “pensiero parlato” … pagine nude, pagine affollate, pagine silenziose, pagine estreme …
… Il piacere è fuggevole perché il corpo che è stato triturato, rovistato e rivoltato, è evanescente … (C. Millet, La vita sessuale di Catherine M.)
Prof. Mirella Casamassima